Villa Varmo

materialicons-round-854 Via leonardo Da Vinci, Mortegliano

materialicons-round-820 Location

La famiglia nobiliare dei Conti di Varmo, San Daniele e Pers, discendeva dalla famiglia dei Vermili risalente ad Agapito, quarto vescovo di Aquileia e pronipote del martire romano Eustachio. La Villa dei Conti di Varmo fu acquistata nel 1988 dal Comune di Mortegliano dall'ultima erede dei Conti e accoglie attualmente la Fondazione Canciani al piano terra, la Biblioteca Comunale al primo piano e una sala convegni ed esposizioni al secondo.

Essa si affaccia su via Cavour e su via Leonardo da Vinci, tracciata nel 1958 in quel parco che fu la “Braide dal Cont”, l’appezzamento del Conte. Risale al 1600 e contiene in sé tutte le caratteristiche delle abitazioni nobiliari friulane. Essa faceva parte di un complesso più ampio, comprendente altri edifici annessi, la corte esterna e i terreni produttivi; questo complesso costituiva un vasto  territorio di proprietà dei Conti che originariamente copriva una superficie di ca 87.000 m2. Attualmente la pertinenza della Villa accoglie uno spazio di ca 5.500 m2, tra zone edificate e aree verdi.

Attiguo al corpo di fabbrica principale, destinato alla nobiltà, sorgeva un fabbricato, minore sia in altezza sia in larghezza, destinato in parte alla servitù, in parte alle scuderie e alle stalle. In particolar modo queste ultime sono ancora visibili in un edificio chiamato “Torre dell’Orologio”, interno alla corte e attualmente soggetto a restauro.

La facciata è caratterizzata da due portoni di accesso principali, incorniciati in pietra viva del Carso, che immettono in due sale di connessione tra interno ed esterno. L'edificio si sviluppa su tre piani; le finestre sono di forma quadrata e sono contornate in pietra viva del Carso e munite di inferriate. Quelle del primo piano erano originariamente munite di scuri e presentano anche incorniciatura in pietra. Tra i due portoni d’ingresso si aggetta una grande finestra con balconcino con colonnine in pietra tornita sormontata dallo stemma gentilizio della Famiglia di Varmo.

Il secondo piano consiste in un unico salone sottotetto. La copertura a quattro spioventi sostiene un lucernaio con travi in legno e due camini.

L’abitazione comprendeva al piano terra un salone d’accesso centrale, sala da pranzo ed atrio; tre sale contigue con fronte sulla via pubblica, uno scalone in pietra per l’accesso al primo piano, ripostiglio e servizi. La cucina, il focolaio, l’acquaio e la dispensa facevano parte del corpo di fabbrica più basso.

Al primo piano lo scalone in pietra immetteva nel salone centrale; vi si trovano due camere da letto, un corridoio disimpegno e altre due camere da letto affacciate sul giardino interno.

Nella zona più bassa dell’edificio, sopra i vani adibiti a cucine e servizi, sorgevano altre camere e servizi. Al secondo piano vi erano due granai contigui, con scale che immettevano direttamente nel cortile che nella zona interna era destinato a giardino-parco, con una piccola serra con stalle, fienili e locali rustici.